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domenica 12 ottobre 2014

ART 3.0: AutoRiTratto di Luigi Petracchi

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Quali sono i passaggi fondamentali della tua evoluzione artistica?
Nell’83 io e mia moglie eravamo in attesa di nostra figlia Valentina, quell’attesa, il parto, quell’evento tanto desiderato, provocò nuove sensazioni, era come se percepissi per la prima volta la materia e lo spirito in maniera non separata, e questo destò in me il desiderio di sperimentare nuovi materiali e nuove tecniche senza pormi limiti di commistioni. Questo grande impulso, tuttora attivo, è stato affiancato, all’inizio del 2001, da una ricerca interiore tesa alla comprensione e riconciliazione degli opposti, che ha dato vita in un primo momento ai “cuscini in resina”, testimoni, per me, di una duplice unità cosmica, alla ricerca, in piena e armoniosa cooperazione, della sua reale appartenenza. Successivamente, sempre nell’ambito di questi due forti impulsi, sono nati i bassorilievi, che possiamo definire tessere, in quanto hanno l’aspetto di un mosaico, ma anche sfaccettature prismatiche, che riportano vari aspetti di un tutto.
 
 

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